Io e Annalisa siamo amiche, molto, da più di vent'anni, nonostante nessuna delle due si ricordi come, dove e quando ci siamo conosciute; cosa che, soprattutto per una dalla memoria elefantiaca come me, da più di vent'anni oscilla fra il divertente e l'assurdo.
Raramente ci capita parlarne e di provare a ricordare, ma non c'è verso di avere neanche un'immagine sfocata del nostro primo incontro. Niente. In tutti questi anni, soltanto una volta, improvvisamente, ci siamo guardate e ce lo siamo ricordate entrambe, dicendolo contemporaneamente, per poi dimenticarlo di nuovo un secondo dopo e non ricordarcelo mai più.
Mi è sempre piaciuto attribuire a questo vuoto di memoria assurdamente divertente, una particolarità tutta sua, tutta nostra, che identifica il nostro volerci bene, senza per forza dover ricorrere ad un evento scatenante. Non c'è bisogno di ricordare come dove e quando. C'è da sapere che più di vent'anni fa, lei è venuta a vivere nel mio cuore e io sono andata a vivere nel suo. E tanto basta.
Annalisa è una stilista geniale; un'artista geniale. Personalmente, rimango sempre colpita da chi possiede la creatività, in qualunque campo venga espressa. Quel tipo di creatività che ti fa diventare un essere unico in mezzo ad un'infinità di persone creative, ognuna a suo modo, ma in pochissime di impatto, empatia e immediata riconoscibilità come lei; che non ha la mia stima solo per l'arte che mette costantemente nelle sue creazioni, ma anche per il tocco artistico che mette costantemente nel suo pensare e nella miriade di dettagli di cui è fatta la sua quotidianità.
Non ha un carattere facile, Annalisa. E neanche io. Siamo due poli assolutamente opposti. Io sono più espansiva e più sanguigna nelle mie manifestazioni, di affetto o di rabbia che siano. Lei è più pacata e meno plateale, ma io i sentimenti e le emozioni glieli leggo negli occhi e nei gesti. E valgono tanto di più di qualunque manifestazione plateale. E valiamo tanto noi, come donne e come amiche. Il nostro è uno di quei rarissimi rapporti che definire amicizia non rende l'idea, perchè è molto di più. E' onestà, fiducia, lealtà, famiglia.
Tutto quello che fa parte della sua vita è entrato a far parte della mia e viceversa, perchè lo abbiamo voluto, e alimentato nel tempo. E nel tempo ci siamo costruite certezze, sostegno, disponibilità. Siamo due donne abbastanza intelligenti da sapere come farsi voler bene l'una dall'altra all'infinito, nonostante i confronti e le divergenze di pensiero. Sappiamo bene che quando una ha bisogno di allontanarsi, l'altra non deve rincorrerla, ma aspettare con pazienza che torni, sapendo che tornerà, perchè il senso di appartenenza al cuore di qualcuno non crea mai distanze incolmabili.
Insieme abbiamo condiviso momenti di indimenticabile leggerezza e momenti di indimenticabile dolore. Ognuna partecipe della vita dell'altra; a volte gridando per farci notare, a volte in silenzio perchè farci notare non serviva. Ma sempre e comunque vicine. Sempre e comunque solidali. Sempre e comunque noi. Perfette coinquiline, l'una del cuore dell'altra.
Raramente ci capita parlarne e di provare a ricordare, ma non c'è verso di avere neanche un'immagine sfocata del nostro primo incontro. Niente. In tutti questi anni, soltanto una volta, improvvisamente, ci siamo guardate e ce lo siamo ricordate entrambe, dicendolo contemporaneamente, per poi dimenticarlo di nuovo un secondo dopo e non ricordarcelo mai più.
Mi è sempre piaciuto attribuire a questo vuoto di memoria assurdamente divertente, una particolarità tutta sua, tutta nostra, che identifica il nostro volerci bene, senza per forza dover ricorrere ad un evento scatenante. Non c'è bisogno di ricordare come dove e quando. C'è da sapere che più di vent'anni fa, lei è venuta a vivere nel mio cuore e io sono andata a vivere nel suo. E tanto basta.
Annalisa è una stilista geniale; un'artista geniale. Personalmente, rimango sempre colpita da chi possiede la creatività, in qualunque campo venga espressa. Quel tipo di creatività che ti fa diventare un essere unico in mezzo ad un'infinità di persone creative, ognuna a suo modo, ma in pochissime di impatto, empatia e immediata riconoscibilità come lei; che non ha la mia stima solo per l'arte che mette costantemente nelle sue creazioni, ma anche per il tocco artistico che mette costantemente nel suo pensare e nella miriade di dettagli di cui è fatta la sua quotidianità.
Non ha un carattere facile, Annalisa. E neanche io. Siamo due poli assolutamente opposti. Io sono più espansiva e più sanguigna nelle mie manifestazioni, di affetto o di rabbia che siano. Lei è più pacata e meno plateale, ma io i sentimenti e le emozioni glieli leggo negli occhi e nei gesti. E valgono tanto di più di qualunque manifestazione plateale. E valiamo tanto noi, come donne e come amiche. Il nostro è uno di quei rarissimi rapporti che definire amicizia non rende l'idea, perchè è molto di più. E' onestà, fiducia, lealtà, famiglia.
Tutto quello che fa parte della sua vita è entrato a far parte della mia e viceversa, perchè lo abbiamo voluto, e alimentato nel tempo. E nel tempo ci siamo costruite certezze, sostegno, disponibilità. Siamo due donne abbastanza intelligenti da sapere come farsi voler bene l'una dall'altra all'infinito, nonostante i confronti e le divergenze di pensiero. Sappiamo bene che quando una ha bisogno di allontanarsi, l'altra non deve rincorrerla, ma aspettare con pazienza che torni, sapendo che tornerà, perchè il senso di appartenenza al cuore di qualcuno non crea mai distanze incolmabili.
Insieme abbiamo condiviso momenti di indimenticabile leggerezza e momenti di indimenticabile dolore. Ognuna partecipe della vita dell'altra; a volte gridando per farci notare, a volte in silenzio perchè farci notare non serviva. Ma sempre e comunque vicine. Sempre e comunque solidali. Sempre e comunque noi. Perfette coinquiline, l'una del cuore dell'altra.
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