LO SGUARDO

Io e la mia amica Barbara ci siamo conosciute nel 2001, nel suo camerino, durante la lavorazione di una fiction. Mi ricordo che appena l'ho vista ho pensato che c'era qualcosa di magnetico in lei, qualcosa che aveva a che fare con una sensazione quasi di pericolosità, mista alla voglia di saperne di più. E lei l'ha percepito. Forse è per questo che ci siamo piaciute subito. A pelle. Poi, come spesso succede, ci siamo perse per la strada per più di 10 anni, finchè, durante una delle mie feste, ho aperto la porta di casa e me la sono trovata davanti. E ci siamo piaciute di nuovo, ci è piaciuto continuare frequentarci. E ci piace tutt'ora.
Non è facile interagire con lei, sia chiaro. E' quel tipo di donna che sta benissimo da sola, con la sua creatività, ma che, nello stesso tempo, sa stare in mezzo alla gente, tanta o poca che sia. E' un'attenta osservatrice del comportamento e dell'animo umano e nonostante il suo mestiere di attrice, ha scelto di vivere ai margini del mondo dello spettacolo, senza mai esserne emarginata. Anzi. La sua compagnia è richiesta perchè è una donna che sa stare a proprio agio alla corte di un re, come in mezzo al popolo pù verace, senza cambiare la sua natura.
Ha quella che io ritengo sia la vera apertura mentale. E' una donna che ti dice la sua, senza imposizioni, senza un briciolo di velato condizionamento e con la convinzione che la sua non è la ragione assoluta, ma un suo legittimo pensiero, che difficilmente cambia, ma che lascia spazio alla riconsiderazione. Accanita sostenitrice del "vivi e lascia vivere", difficilmente ama prendere una posizione. E non per mancanza di personalità, ma perchè non è abituata al giudizio sommario, al processo senza possibilità di appello e alla conseguente condanna.  Non è una donna che ama troppo domandare, ma lascia raccontare; così come non ama troppo raccontare, ma lascia domandare. E decide se rispondere.
E' capace di chiedere scusa, senza bisogno di darsi e di dare giustificazioni. Magari ci pensa un pò, ma la sincerità delle sue scuse si percepisce tutta e non lascia mai il benchè minimo dubbio. 
La sua è una bellezza androgina, affascinante, il suo sguardo dà l'idea di severità, di durezza, anche con se stessa, se deve. Ma è lo stesso sguardo che ti abbraccia quando decide di farti entrare nella sua vita, permettendoti di godere del suo lato migliore che è tanto più grande e generoso di quello che decide di mostrare al mondo. A chi non la conosce davvero può dare l'idea della persona anaffettiva, ma io so che non lo è per niente. Io so che quando mi dice "sei l'amichetta mia", lo pensa sul serio e so l'importanza che da ad una parola così normale e così usuale, da passare quasi inosservata per chiunque, ma non per me. Io lo so, lei lo sa.
Io so che quella che sembra anaffettività, in realtà è un  vestito fatto di tanti strati di stoffa pesante, che fa corazza e che la tiene al caldo e la protegge. Forse perchè nessuno l'ha mai protetta come quel vestito che ha scelto di indossare. 
Io però ci sono entrata, in quella corazza. Ci ho fatto una breccia e ci sono entrata. Con fatica, a furia di capocciate, ma ci sono entrata. E ci entro ogni volta che il mio ingresso è necessario. Altrimenti resto sulla soglia. E insieme a lei mi godo posti, persone e puro cazzeggio. Finchè  ci piace. Finchè ne abbiamo voglia.  Finchè non mi chiede di entrare di nuovo. 










Commenti

  1. "Io so che quella che sembra anaffettività, in realtà è un  vestito fatto di tanti strati di stoffa pesante, che fa corazza e che la tiene al caldo e la protegge"

    Bel passaggio, spesso e volentieri l'essere freddi e algidi, viene considerato una persona senza sentimenti, priva di emozioni. Invece molti non capiscono che quello è uno scudo, una barriera che la vita, le brutte esperienze, il destino ti creano. Molti si limitano a questo sommario giudizio, solo chi è in grado di andare oltre, ha fatto veramente centro.
    Ti saluto

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  2. Leggo solo ora. E ti ringrazio per aver capito.

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