La "maschilità" esiste. E' un termine poco usato ma esiste e letteralmente significa: "complesso e possesso dei caratteri che sono, o sono ritenuti, tipici dell'uomo, in quanto maschio".
E io, in quanto donna e amante dell'universo maschile, quello sano, affascinante, carismatico, ritengo di dover esprimere la mia opinione al riguardo.
La maschilità, per me è l'esatto opposto della femminilità. Perchè, mentre la femmilità evoca dolcezza, educazione, eleganza e raffinatezza, la maschilità non evoca altro che l'assoluta mancanza di tutto questo e del rispetto per tutto questo. La maschilità è un miscuglio di egoismo, narcisismo, saccenza, arroganza, superbia, arretratezza e totale mancanza di ironia e autoironia che, ben amalgamato, diventa un pericoloso concentrato di tangibile vigliaccheria, che spesso fa leva sul lato più debole di chi, in realtà, ha bisogno di riempire il vuoto della propria vita con tutto ciò che di brutto appartiene all'essere umano.
Nel mondo reale, come in quello virtuale, la maschilità genera persone e personaggi di dubbio gusto, il cui delirio di onnipotenza, spesso spacciato per intelligenza dai meno intelligenti, si manifesta pubblicamente con turpiloquio e insulti atti a colpire la femminilità. Infelicemente consapevoli che di quel mondo non avranno mai il privilegio di far parte. Così la maschilità invia al resto del mondo il messaggio che essere verbalmente violenti è lecito. Che può essere un esempio da seguire per i ragazzini maleducati. Una conferma per i finti perbenisti. Un valore aggiunto per gli imbecilli. Che non si rischia nulla, perchè basta porgere scuse non sentite, o cambiare profilo e social, per poter tornare ad essere ciò che realmente si è e che con ha niente a che vedere con l'intelligenza. O con la cultura. O con entrambe.
Conosco menti brillanti, sagaci, percettive, ironiche e autoironiche, che non brillano particolarmente per cultura. E non ho mai pensato che fosse un demerito. Io stessa, che so di essere una donna intelligente, non sono particolarmente acculturata su diverse tematiche. E non me ne può fregare di meno perchè ho altre passioni, altri obiettivi e non mi sono mai curata di dover sfoggiare la benchè minima conoscenza di qualcosa, che in realtà non mi interessa neanche un pò.
La maschilità, invece, spaccia per intelligenza e, a volte, per cultura una tristissima gara a chi urla più forte, a chi umilia più profondamente, a chi scrive il testo di una canzone più violento.
In realtà il mondo maschile mi attrae da sempre. E paradossalmente, anche la maschilità, che ne è il lato peggiore. A volte mi piacerebbe mettermi nei panni di un uomo, per provare le sue emozioni, per respirarle, per viverle davvero. Per sentire che tipo di rumore fanno gli ingranaggi della sua mente. Per capire quanto usi l'odorato e l'udito per fiutare ed ascoltare lo stesso rumore fatto dalla mente di una donna. O se il suo rumore non è abbastanza assordante, da riuscire ad andare oltre la vista e il tatto.
Mi piacerebbe davvero capire come un uomo vive il senso di ammirazione, o di inferiorità, o entrambi, di fronte all'inarrivabile potere della donna, di mettere al mondo un'altra vita. Di fronte alla consapevolezza che la parte genetica di entrambi è fondamentale, ma che è il corpo della donna ad essere, di quella vita, l'unico custode. Accogliente, responsabile, protettivo, sofferente. Quasi sempre incondizionatamente amorevole.
Io ho scelto di non essere madre ma, da donna, riconosco e ammiro il privilegio e il potere assoluto di chi lo è. E da donna, mi inchino.
Le donne danno la vita ai propri figli e per i propri figli.
Da donna, chapeau.
"Nel mondo reale, come in quello virtuale, la maschilità genera persone e personaggi di dubbio gusto, il cui delirio di onnipotenza, spesso spacciato per intelligenza dai meno intelligenti, si manifesta pubblicamente con turpiloquio e insulti atti a colpire la femminilità. "
RispondiEliminaQuesto in particolare è la cosa che più mi da fastidio di queste persone! Come sempre scrivi cose giustissime che condivido! Un Abbraccio a presto! Valeria