Io sono una donna fortunata, perchè ho più di un'amica. Di quelle vere, solide, senza filtri e senza inganni. Ognuna di loro ha un suo mondo in cui mi ha concesso di entrare, riservandomi il suo priveè. Ognuna di loro mi dà costantemente tutto ciò che un'amicizia vera ha da offrire, dal confronto, alla discussione, al puro cazzeggio.
E poi c'è Claudia, la mia Chicca.
L'ho conosciuta nel 1982, appena tornata a Napoli, dopo il mio primo trasferimento a Roma, durato 4 anni. Non faceva parte del gruppo di amici che ero solita frequentare, caciaroni, divertenti e di gran compagnia. Lei faceva parte di un altro gruppo, che non interagiva con il mio. Diciamo che, più che altro, ogni tanto lo sfiorava. All'inizio quella che vedevo e che mi incuriosiva, era una bella ragazza, molto sicura di sè, con uno sguardo che comunicava severità e distanza. E di fronte a quel tipo di sguardo, io mi sono arresa immediatamente, perchè in quel momento così destabilizzante della mia vita, non avevo certo bisogno di concentrarmi su niente e nessuno, che non fosse un altro nuovo inizio della mia storia personale.
Poi una sera le ho chiesto una sigaretta, lei mi ha offerto tutto il pacchetto, io volevo restituirglielo, lei ha insistito perchè lo tenessi ed è stato in quel momento, che qualunque tipo di distanza ha smesso di esistere. In quel momento, Chicca mi ha aperto le porte della sua vita, senza escluderne la benchè minima parte. In quel momento, ho capito che Chicca sarebbe diventata non soltanto mia amica, ma mia sorella e a volte mia madre. E senza mai sostiuirsi a loro.
Non so bene come spiegare il rapporto che c'è fra me e Chicca, da ben 38 anni. La parola più vicina è "oltre", ma non basta. Rende l'idea, ma non basta. Posso dire che non sono certo entrata nella sua vita in punta di piedi, anzi. Ci sono entrata travolgendola con il mio carico di dolore nascosto, di bisogno di essere considerata, accolta, amata. E lei ha scelto di accogliermi, aiutandomi costantemente a portare il mio bagaglio piccolo ma pesantissimo, senza mai mostrare alcun segno di stanchezza o di cedimento.
Posso dire che non siamo le classiche amiche per la pelle perchè ci sentiamo tutti i giorni. Anzi, in tanti anni, a volte sono passati dei mesi, forse degli anni in cui non ci siamo sentite. Ma posso dire che siamo amiche per la pelle perchè ognuna delle due ha uno strato di pelle dell'altra tatuato sotto la propria. Posso dire che, nel momento più difficile della sua vita, Chicca mi ha regalato l'onore di volermi accanto a tenerle la mano, quando non c'era molto da dire, ma solo molto da amare. Posso dire che noi due siamo la testimonianza in carne ed ossa che ci si può parlare con gli occhi e con la pancia. Che fra di noi non esistono domande per avere risposte, ma esistono solo domande per avere conferme. Posso dire che lei è da sempre la depositaria dei miei pensieri, dei miei segreti, dei miei sogni, della mia storia e che sa che metterei la mia vita nelle sue mani così come sa che può mettere la sua nelle mie. Posso dire che ogni volta che ci vediamo, ci abbracciamo per istinto più che per reale bisogno perchè, da 38 anni, viviamo distanti ma sempre e comunque abbracciate, come due gemelle con la loro simbiosi unica e indivisibile. Posso dire che, 38 anni fa, Claudia e la sua famiglia mi hanno accolta e amata, regalandomi un senso di appartenenza di cui ignoravo l'esistenza, ma di cui avevo bisogno. E da 38 anni, ogni volta che torno, mi accolgono e mi amano nello stesso identico modo, sempre e comunque. E da 38 anni, ogni volta che torno, ho l'assoluta consapevolezza che non sono di casa. Sono a casa.
E poi c'è Claudia, la mia Chicca.
L'ho conosciuta nel 1982, appena tornata a Napoli, dopo il mio primo trasferimento a Roma, durato 4 anni. Non faceva parte del gruppo di amici che ero solita frequentare, caciaroni, divertenti e di gran compagnia. Lei faceva parte di un altro gruppo, che non interagiva con il mio. Diciamo che, più che altro, ogni tanto lo sfiorava. All'inizio quella che vedevo e che mi incuriosiva, era una bella ragazza, molto sicura di sè, con uno sguardo che comunicava severità e distanza. E di fronte a quel tipo di sguardo, io mi sono arresa immediatamente, perchè in quel momento così destabilizzante della mia vita, non avevo certo bisogno di concentrarmi su niente e nessuno, che non fosse un altro nuovo inizio della mia storia personale.
Poi una sera le ho chiesto una sigaretta, lei mi ha offerto tutto il pacchetto, io volevo restituirglielo, lei ha insistito perchè lo tenessi ed è stato in quel momento, che qualunque tipo di distanza ha smesso di esistere. In quel momento, Chicca mi ha aperto le porte della sua vita, senza escluderne la benchè minima parte. In quel momento, ho capito che Chicca sarebbe diventata non soltanto mia amica, ma mia sorella e a volte mia madre. E senza mai sostiuirsi a loro.
Non so bene come spiegare il rapporto che c'è fra me e Chicca, da ben 38 anni. La parola più vicina è "oltre", ma non basta. Rende l'idea, ma non basta. Posso dire che non sono certo entrata nella sua vita in punta di piedi, anzi. Ci sono entrata travolgendola con il mio carico di dolore nascosto, di bisogno di essere considerata, accolta, amata. E lei ha scelto di accogliermi, aiutandomi costantemente a portare il mio bagaglio piccolo ma pesantissimo, senza mai mostrare alcun segno di stanchezza o di cedimento.
Posso dire che non siamo le classiche amiche per la pelle perchè ci sentiamo tutti i giorni. Anzi, in tanti anni, a volte sono passati dei mesi, forse degli anni in cui non ci siamo sentite. Ma posso dire che siamo amiche per la pelle perchè ognuna delle due ha uno strato di pelle dell'altra tatuato sotto la propria. Posso dire che, nel momento più difficile della sua vita, Chicca mi ha regalato l'onore di volermi accanto a tenerle la mano, quando non c'era molto da dire, ma solo molto da amare. Posso dire che noi due siamo la testimonianza in carne ed ossa che ci si può parlare con gli occhi e con la pancia. Che fra di noi non esistono domande per avere risposte, ma esistono solo domande per avere conferme. Posso dire che lei è da sempre la depositaria dei miei pensieri, dei miei segreti, dei miei sogni, della mia storia e che sa che metterei la mia vita nelle sue mani così come sa che può mettere la sua nelle mie. Posso dire che ogni volta che ci vediamo, ci abbracciamo per istinto più che per reale bisogno perchè, da 38 anni, viviamo distanti ma sempre e comunque abbracciate, come due gemelle con la loro simbiosi unica e indivisibile. Posso dire che, 38 anni fa, Claudia e la sua famiglia mi hanno accolta e amata, regalandomi un senso di appartenenza di cui ignoravo l'esistenza, ma di cui avevo bisogno. E da 38 anni, ogni volta che torno, mi accolgono e mi amano nello stesso identico modo, sempre e comunque. E da 38 anni, ogni volta che torno, ho l'assoluta consapevolezza che non sono di casa. Sono a casa.
Mi hai fatto capire quanto siamo davvero fortunati ad avere una "Chicca" come la tua nella nostra vita, e sopratutto nel cuore.♥️Grazie davvero.Roberto
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