Secondo me, l'amicizia è un sentimento complesso, fatto di tante piccole, grandi cose e molto complicato sia da provare, che da gestire. Spesso il termine "amicizia" si usa per gratificare il proprio ego. In molti sono abili nel nasconderlo e usano, finchè serve, la generosità, l'altruismo ed una impercettibile inclinazione al masochismo di molti altri, che ci cascano puntualmente, spesso con malcelata consapevolezza, per poi lamentarsene a posteriori.
Sono quelli che restano generosi ed altruisti anche dopo le delusioni che la vita ci consegna, sottoforma di mazzate sulla nuca, perfettamente impacchettate e spedite tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, in modo che il mittente sia sicuro e soddisfatto della ricezione. In entrambe le situazioni, si tratta comunque di egoismo.
Io invece penso che l'amicizia non debba contemplare nè altruismo, nè generosità; perchè per essere altruisti e generosi, non serve essere amici. E' solo una questione di dna.
Secondo me, l'amicizia ha bisogno di tempo per decidere di volerla affrontare. Ha bisogno di farsi domande, sapendo di non poter pretendere risposte. Ha bisogno di un ego che permetta un equo scambio con un altro ego. L'amicizia ha bisogno di intelligenza, di forza, di coraggio. E a volte di fragilità e di silenzio. E di scelte, più o meno giuste. Ed è a prescindere dall'affetto, che è tutta un'altra storia.
Si può provare affetto per tanti motivi che vanno aldilà dell'amicizia.
Per gli animali, per esempio; i preferiti dall'umano egoismo, vigliaccamente definiti "amici", salvo abbandonarli, o torturarli, o farne cavie da laboratorio.
Io voglio bene alla mia gatta, anche se ha un caratteraccio, ma non la considero una mia amica. La considero la mia gatta e la rispetto, come rispetto un essere umano, quando penso che ne sia degno.
Fondamentalmente l'amicizia dovrebbe essere un bene comune, appannaggio di tutti, accessibile a tutti. Magari non da tutti con la stessa intensità, ma con la stessa intenzione si. E non lo è. Forse per questo si dice che è un bene prezioso, perchè è fatto di piccole, grandi cose preziose. E quando questo bene lo troviamo, dobbiamo averne cura. Sempre e comunque.
Sono quelli che restano generosi ed altruisti anche dopo le delusioni che la vita ci consegna, sottoforma di mazzate sulla nuca, perfettamente impacchettate e spedite tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, in modo che il mittente sia sicuro e soddisfatto della ricezione. In entrambe le situazioni, si tratta comunque di egoismo.
Io invece penso che l'amicizia non debba contemplare nè altruismo, nè generosità; perchè per essere altruisti e generosi, non serve essere amici. E' solo una questione di dna.
Secondo me, l'amicizia ha bisogno di tempo per decidere di volerla affrontare. Ha bisogno di farsi domande, sapendo di non poter pretendere risposte. Ha bisogno di un ego che permetta un equo scambio con un altro ego. L'amicizia ha bisogno di intelligenza, di forza, di coraggio. E a volte di fragilità e di silenzio. E di scelte, più o meno giuste. Ed è a prescindere dall'affetto, che è tutta un'altra storia.
Si può provare affetto per tanti motivi che vanno aldilà dell'amicizia.
Per gli animali, per esempio; i preferiti dall'umano egoismo, vigliaccamente definiti "amici", salvo abbandonarli, o torturarli, o farne cavie da laboratorio.
Io voglio bene alla mia gatta, anche se ha un caratteraccio, ma non la considero una mia amica. La considero la mia gatta e la rispetto, come rispetto un essere umano, quando penso che ne sia degno.
Fondamentalmente l'amicizia dovrebbe essere un bene comune, appannaggio di tutti, accessibile a tutti. Magari non da tutti con la stessa intensità, ma con la stessa intenzione si. E non lo è. Forse per questo si dice che è un bene prezioso, perchè è fatto di piccole, grandi cose preziose. E quando questo bene lo troviamo, dobbiamo averne cura. Sempre e comunque.
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