Canto, anche se non so cantare. Canto a squarciagola. Canto in tutte le lingue che conosco, ogni volta che posso o che ne sento il bisogno.
La mia natura è quella di donna indipendente, libera di scegliere il proprio percorso, i propri sogni e i propri sbagli. La mia vita è stata altro.
Ho pagato e pago tutt'ora un prezzo altissimo per scelte non mie, che però hanno deciso per me. In buona o in cattiva fede non mi importa. Ora non più.
Ora mi sento libera quando riesco a fare una scelta che sia solo mia e il cui prezzo da pagare, se c'è, è unicamente una mia responsabilità. E siccome cantare a squarciagola, quando non mi sente nessuno, mi da un indicibile senso di libertà, canto a squarciagola. Canto la qualunque.
Canto quando sono giù di corda. Quando sono su di giri. Quando sono disperata. Quando vinco un euro al gratta e vinci. Quando mi viene da piangere senza alcun motivo. Quando mi viene da ridere senza alcun motivo. Quando vorrei sfondare la porta del bagno a cazzotti. Quando non trovo lavoro per troppo tempo. Quando mi chiedono di collaborare ad un progetto che mi stimola. Quando so di aver meritato un riconoscimento. Quando non mi viene riconosciuto un merito evidente. Quando mi arriva una bolletta troppo alta. Quando mi arriva un rimborso di 5 euro. Quando vorrei premere un pulsante che non andrebbe mai premuto. Quando vorrei sputare in faccia a qualcuno. Quando vorrei abbracciare forte qualcun'altro. Quando mi perdo totalmente nella fantasia. Quando la realtà mi colpisce e mi spezza almeno due costole alla volta.
Canto anche se non so cantare. Canto il rock dei Pink Floyd, il cuore di Pino Daniele, il calore di Tiziano Ferro, il genio di Lucio Dalla, l'anima di Freddie Mercury, il rap di Caparezza.
Canto i pensieri di altri, che a volte assomigliano ai miei. Ma che a differenza dei miei, sono rivestiti da suoni gradevoli, che fanno armonia e che non stridono come gli ingranaggi del mio cervello, che quando decide di mettersi in moto, lo fa sul serio. Senza mezzi termini. Senza mezze misure. Fino in fondo. Fino a fondersi.
Canto anche se non so cantare. Da sola. Senza vittimismo. Con dignità, sognando, desiderando, sperando, immaginando, fantasticando.
Aspettando che qualcuno stringa la mia mano e mi dica "Basta Daniela. Basta pensieri. Ferma gli ingranaggi e lasciali riposare. Da adesso, mi prendo cura io di te."
Canto anche se non so cantare. E ti aspetto.
La mia natura è quella di donna indipendente, libera di scegliere il proprio percorso, i propri sogni e i propri sbagli. La mia vita è stata altro.
Ho pagato e pago tutt'ora un prezzo altissimo per scelte non mie, che però hanno deciso per me. In buona o in cattiva fede non mi importa. Ora non più.
Ora mi sento libera quando riesco a fare una scelta che sia solo mia e il cui prezzo da pagare, se c'è, è unicamente una mia responsabilità. E siccome cantare a squarciagola, quando non mi sente nessuno, mi da un indicibile senso di libertà, canto a squarciagola. Canto la qualunque.
Canto quando sono giù di corda. Quando sono su di giri. Quando sono disperata. Quando vinco un euro al gratta e vinci. Quando mi viene da piangere senza alcun motivo. Quando mi viene da ridere senza alcun motivo. Quando vorrei sfondare la porta del bagno a cazzotti. Quando non trovo lavoro per troppo tempo. Quando mi chiedono di collaborare ad un progetto che mi stimola. Quando so di aver meritato un riconoscimento. Quando non mi viene riconosciuto un merito evidente. Quando mi arriva una bolletta troppo alta. Quando mi arriva un rimborso di 5 euro. Quando vorrei premere un pulsante che non andrebbe mai premuto. Quando vorrei sputare in faccia a qualcuno. Quando vorrei abbracciare forte qualcun'altro. Quando mi perdo totalmente nella fantasia. Quando la realtà mi colpisce e mi spezza almeno due costole alla volta.
Canto anche se non so cantare. Canto il rock dei Pink Floyd, il cuore di Pino Daniele, il calore di Tiziano Ferro, il genio di Lucio Dalla, l'anima di Freddie Mercury, il rap di Caparezza.
Canto i pensieri di altri, che a volte assomigliano ai miei. Ma che a differenza dei miei, sono rivestiti da suoni gradevoli, che fanno armonia e che non stridono come gli ingranaggi del mio cervello, che quando decide di mettersi in moto, lo fa sul serio. Senza mezzi termini. Senza mezze misure. Fino in fondo. Fino a fondersi.
Canto anche se non so cantare. Da sola. Senza vittimismo. Con dignità, sognando, desiderando, sperando, immaginando, fantasticando.
Aspettando che qualcuno stringa la mia mano e mi dica "Basta Daniela. Basta pensieri. Ferma gli ingranaggi e lasciali riposare. Da adesso, mi prendo cura io di te."
Canto anche se non so cantare. E ti aspetto.
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