A volte capitano cose strane. Non saprei come meglio definire quei piccoli accadimenti che sembrano poco rilevanti al momento, ma che nel corso del tempo e senza un motivo preciso, ci tornano in mente.
A me è successo proprio pochi minuti fa.
Mentre bevevo il caffè, improvvisamente e senza alcun motivo apparente, ho avuto un vero e proprio flash, arrivato così....dal nulla...
Era un Natale di qualche anno fa, uno di quelli in cui c'eravamo tutti. Uno di quelli in cui per 48 ore si mangia, si beve e si sparano cazzate come se piovesse, ridendo come se non si dovesse mai smettere.
La mattina di Natale, io, Barbara e Alessandro eravamo affacciati al balcone di casa, in un rarissimo momento di silenzio, quando improvvisamente, ci siamo guardati e nello stesso identico istante, ci siamo detti..."vi ricordate quando....?" . Praticamente avevamo avuto tutti e tre lo stesso, identico ricordo, nello stesso identico momento.
Ci eravamo rivisti bambini, affacciati ai finestroni della casa in cui abitavamo negli anni '70, mentre lanciavamo le monetine ad un signore che la domenica, nel cortile interno del palazzo, cantava a squarciagola le canzoni di Modugno .
Sul momento, la cosa ci ha un pò stupiti, ma nessuno di noi tre è mai andato a fondo della questione, che, secondo me, non è proprio una cosetta da niente. Cioè, io credo che avere lo stesso ricordo, nello stesso istante vada oltre la casualità o la coincidenza. O magari è solo che non mi piace etichettare come banale, qualcosa che per me, non è banale per niente. Forse qualcuno voleva comunicarci qualcosa, che ne so... l'universo, gli angeli, i nostri genitori...O molto più semplicemente, il nostro comune dna ci ha ricordato la sua esistenza. Quel dna che mi da l'assoluta consapevolezza che, nonostante siamo lontani, ci siamo. Ci siamo comunque. Quel dna che ogni giorno, mi ricorda chi sono e come sono arrivata fin qui. Quel dna che mi schiaffeggia e subito dopo mi abbraccia tutte le volte in cui il peso della solitudine sta per schiacciarmi. Quel dna che mi permette di tenermi stretti i cuori delle mie sorelle e dei miei fratelli, con dentro il bello e il brutto dei loro ricordi, ai quali ho tolto quella patina di grigio che impediva la lucentezza che meritano e che ho riposto delicatamente nel mio zainetto con dentro la vita.
A me è successo proprio pochi minuti fa.
Mentre bevevo il caffè, improvvisamente e senza alcun motivo apparente, ho avuto un vero e proprio flash, arrivato così....dal nulla...
Era un Natale di qualche anno fa, uno di quelli in cui c'eravamo tutti. Uno di quelli in cui per 48 ore si mangia, si beve e si sparano cazzate come se piovesse, ridendo come se non si dovesse mai smettere.
La mattina di Natale, io, Barbara e Alessandro eravamo affacciati al balcone di casa, in un rarissimo momento di silenzio, quando improvvisamente, ci siamo guardati e nello stesso identico istante, ci siamo detti..."vi ricordate quando....?" . Praticamente avevamo avuto tutti e tre lo stesso, identico ricordo, nello stesso identico momento.
Ci eravamo rivisti bambini, affacciati ai finestroni della casa in cui abitavamo negli anni '70, mentre lanciavamo le monetine ad un signore che la domenica, nel cortile interno del palazzo, cantava a squarciagola le canzoni di Modugno .
Sul momento, la cosa ci ha un pò stupiti, ma nessuno di noi tre è mai andato a fondo della questione, che, secondo me, non è proprio una cosetta da niente. Cioè, io credo che avere lo stesso ricordo, nello stesso istante vada oltre la casualità o la coincidenza. O magari è solo che non mi piace etichettare come banale, qualcosa che per me, non è banale per niente. Forse qualcuno voleva comunicarci qualcosa, che ne so... l'universo, gli angeli, i nostri genitori...O molto più semplicemente, il nostro comune dna ci ha ricordato la sua esistenza. Quel dna che mi da l'assoluta consapevolezza che, nonostante siamo lontani, ci siamo. Ci siamo comunque. Quel dna che ogni giorno, mi ricorda chi sono e come sono arrivata fin qui. Quel dna che mi schiaffeggia e subito dopo mi abbraccia tutte le volte in cui il peso della solitudine sta per schiacciarmi. Quel dna che mi permette di tenermi stretti i cuori delle mie sorelle e dei miei fratelli, con dentro il bello e il brutto dei loro ricordi, ai quali ho tolto quella patina di grigio che impediva la lucentezza che meritano e che ho riposto delicatamente nel mio zainetto con dentro la vita.
Siete belli ma belli belli !! <3
RispondiEliminaGrazie.... :)
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