Amo la musica. Mi accompagna da sempre. E il mio teletrasporto personale, che mi porta in un sacco di posti e mi fa incontrare un sacco di persone, reali o immaginarie che siano.
Difficilmente cammino senza ipod appalla nelle orecchie. Probabilmente perchè mi aiuta a non vedere quello che non mi piace della realtà. Sicuramente perchè da ampio spazio alla mia esigenza di immaginare, soprattutto quando i testi delle canzoni assomigliano alla gioia o al dolore cantato da altri, ma vissuto anche da me.
Premetto che i temporali mi hanno sempre inquietato parecchio e che, in ogni caso, da sempre detesto la pioggia. Mi mette di malumore perchè mi si appiccica addosso una strana malinconia, che non riesco quasi mai a spiegare, finchè non mi rendo conto che è assolutamente inspiegabile e che mi conviene trasformarla in immaginazione, per non esserne preda troppo a lungo.
Stamattina, detestando la pioggia e usando l'immaginazione, sono andata a rivedermi per l'ennesima volta il video della canzone che racconta la storia di due ragazzi che, alla fine di una corsa, si gettano l'uno contro l'altro, diventando un temporale fortissimo, rumoroso, scrosciante. E, per l'ennesima volta, mi sono sentita trasportata dalla sensazione di essere io, noi, esattamente come quel temporale; la descrizione più verosimile di un amore potente, fragoroso, illuminante, pericoloso, che regala un'improvvisa dose massiccia di linfa per non appassire o costringe a trovare un riparo per non affogare, lasciando solo l'illusione di poter scegliere tra le due cose.
Comanda lui. Sempre e per sempre. Lui decide se illuminare con un fulmine o lasciar morire di sete.
E' una valvola in più nel cuore, un costante formicolio appena sotto la pelle. E' l'amore della vita.
E' unico e non toglie nulla ad ad altri amori, se non l' unicità. E' sempre vivo, anche quando appartiene al passato. Non lascia rimpianti, nè rimorsi. Semmai concede un pizzico di nostalgia e la straordinaria consapevolezza di averlo vissuto.
E' unico e non toglie nulla ad ad altri amori, se non l' unicità. E' sempre vivo, anche quando appartiene al passato. Non lascia rimpianti, nè rimorsi. Semmai concede un pizzico di nostalgia e la straordinaria consapevolezza di averlo vissuto.
Le prime, invisibili gocce del nostro temporale sono cadute nel 1977.
E piove da allora.
Molto poetetico, di una forza dirompente. Sintesi perfetta di un mondo di emozioni che sopravvive allo scorrere della vita perché in grado di mutare con i mutamenti pur rimanendo sempre unico. L'essenza della tua vita. Non posso che rallegramene, amica mia. Felice di poter comprendere la forza di quel temporale essendone stata testimone, fin dalle prime gocce...
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