IL SALAME

Quando si è bambini, la mente non è allenata a carpire immediatamente il significato delle parole messe insieme a formare una frase. I bambini sentono suoni, parole e le elaborano a proprio piacimento, senza curarsi di capirne il significato e passano oltre, immediatamente curiosi di qualcos'altro.

Per esempio, io mi ricordo che da bambina, quando sentivo dire "a caval donato non si guarda in bocca" pensavo che "donato" fosse il nome del cavallo. Non mi vergogno a dire che solo da adulta ho scoperto che "donato" è sinonimo di "regalato"; ma siccome per tantissimi anni ho avuto a che fare con i cavalli, ai quali ho dato i nomi più disparati, ci stava che potesse esserlo anche "donato".

Quello che invece, da quando ero bambina e fino a pochi minuti fa,  non sono mai riuscita a spiegarmi, è  una frase della  canzone "Eppur mi son scordato di te", chiaramente rivolta ad una donna, tradita dal fidanzato che si sente una merdaccia perchè è caduto in tentazione e si è concesso un'avventura, ma poi si pente e, disperato, le ricorda che l'ama veramente. 

E' una frase famosissima, quasi leggendaria. Anni e anni per cercare di capire cosa diavolo volesse dire "Non piangere salame dai capelli verde rame è solo un gioco...". Cioè, prima la tradisce, poi si dispera, poi torna pentito e la chiama "salame"? (sui capelli verderame ogni tanto ho sorvolato perchè potrebbe trattarsi di una sfumatura di colore a me sconosciuta). 

Poi, ascoltandola bene, ma proprio bene bene bene, mi sono accorta che in realtà la frase recita: "Non piangere salame: dei capelli verderame  è solo un gioco..."  e che quindi una sua logica potrebbe averla. Cioè, lui si considera un salame (all'epoca "coglione" non si poteva dire) e le spiega che quella con cui l'ha tradita e che aveva i capelli color verderame era solo un gioco. E ho letto anche che il famoso color verderame, sarebbe dovuto essere in realtà rossorame, ma nessuno si è mai preso la briga di correggerlo e l'hanno lasciato così.

Com'è andata realmente non lo sapremo mai, ma secondo me, Mogol e Battisti sapevano di buttare lì una frase completamente priva di logica, ma che proprio per questo, sarebbe passata alla storia. Si chiama genio.