IL CUORE CONSERVA

E' da un paio di giorni che vengo improvvisamente assalita dai ricordi. Tanti e tutti insieme. Non so  perchè stia succedendo. Forse perchè sono in un periodo di particolare fragilità o forse più semplicemente perchè è normale che piccoli flashback di vita vissuta, ci tornino in mente senza preavviso,  per ricordarci persone, luoghi e momenti che hanno contribuito a renderci quelli che siamo ora.
Alcuni sono veri e propri schiaffi in pieno viso, altri sono coltelli infilati fra le scapole, altri ancora mi danno un senso di tenerezza, ma fanno tutti parte di un unico bagaglio che è la mia vita. E io li vedo così nitidi, che potrei raccontarne ogni minimo dettaglio...
L'ultima volta che ho visto mia madre, china sul lavandino del bagno e sorretta da mia nonna...
Mia zia che mi porta ai giardinetti, salendo per l'Arco Mirelli, perchè mia madre deve fare la flebo e non vuole che io la veda...
Papà che mi insegna a ballare il samba sulle note di "El negro Zumbon"...
Papà che corre come un pazzo, con me in braccio, sanguinante, appena caduta da cavallo...
La stanza dei giochi con la moquette blu, in cui io e Alessandro giochiamo al pescatore di perle il suo schiavo...
Mia sorella Fabiana che mi corre in braccio, sul terrazzo del salone...
Il profumo del sugo alla genovese la domenica, al ritorno dal parco degli Astroni...
I tuffi nelle enormi vasche di grano con i miei cugini e la prozia Ida che si incazza come una iena...
I cozzetti di pane ripieno di uova e peperoni, preparati la sera prima da mia nonna...
Mio fratello Riccardo che ride con il ciuccio da un lato...
Io e Carmelita a Tai di Cadore che componiamo scritte con le pietre...
Tutti noi cugini, sul pickup di zio Peppe che litighiamo per stare in piani nel cassone posteriore, mentre cantiamo  "Azzurro" a squarciagola...
Il soprannome che ho dato a mia sorella Eleonora, appena è nata...
Papà che tutte le domeniche ci porta all'Odeon a vedere i film western...
Io e papà che entriamo nella stanza delle Clinica Mediterranea, dove Alessandro è appena nato e l'odore... Un odore particolare che non saprei descrivere, ma che ogni tanto io sento ancora all'improvviso, forte e chiaro, come se stessi ancora in quella stanza. E' l'odore della vita.
Eccoli, i miei attimi di vita vissuta. Sono prepotenti, litigano fra di loro perchè ognuno vorrebbe essere il primo a intenerirmi o a farmi male. Ma non vince mai nessuno, perchè la cronologia non è importante, è solo lavoro per la mente ed è un lavoro inutile, perchè la mente se vuole rimuove, il cuore quando vuole, conserva.




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Commenti

  1. Non essere fragile Dany lo sai che sei una donna forte in fondo ... una guerriera ❤️

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  2. Vuoi dire che appena nato puzzavo?

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    1. Ma no...era la stanza di mamma che aveva quell'odore...ed era buono

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  3. E poi dimentichi il rumore delle piastrelle rotte del salone

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