CHIACCHIERANDO CON ROGER GARTH

Ho conosciuto Roger più o meno un anno fa, alla festa del Grande Fratello 15 (la foto è proprio di quella sera) Devo essere onesta, ogni tanto mi capitava di vederlo e sentirlo nel talk di mia sorella e non mi stava particolarmente simpatico. Ma, siccome non mi è mai piaciuto giudicare un libro dalla copertina, l'ho invitato ad uno dei miei #nodursonoparty, perchè in realtà ero molto incuriosita da lui.
In effetti, Roger è una persona complicata, con un vissuto particolare. Il suo aspetto, la sua voce, la sua ironia, perfino la sua gestualità, sono le cose di lui che colpiscono di più. Ma ho scoperto che, dietro questo suo personaggio, in realtà si nasconde un uomo timido, ma molto intelligente, emotivo, ma  molto sensibile. Basta andare oltre il suo sguardo che è tutto, tranne cinico come sembra. E' difficile non notare Roger, in qualunque ambiente si trovi ed è altrettanto difficile non farsi delle domande su di lui. Io, che da subito sono andata oltre il suo personaggio e oltre il suo sguardo, gliele ho fatte direttamente, qualche sera fa a casa mia, io e lui da soli, spiaggiati sui divani. Io in tuta, modalità scugnizza, lui...modalità Roger:

D: Senti un po' biondino...ma tu sei diventato personaggio per via della tua maschera o hai dovuto inventarti una maschera per diventare personaggio?

R: Più che di invenzione direi costruzione, ho sicuramente nel tempo, costantemente costruito un personaggio che potesse accostarsi alla mia persona carpendo pregi e difetti, sfruttando il meglio di essi.

D: Ho capito, ma perchè hai scelto proprio questa maschera?

R: E' la migliore che sono riuscito a costruire, direi un mix di amor proprio e sopravvivenza.

D: Non hai molta voglia di dimostrare che persona sei davvero, lo so. Ma di cosa hai paura?

R: Sindrome dell'abbandono, solitudine, assenza, giudizi e tanto ancora.. Sono ben conscio di come posso sembrare all'apparenza, spesso mi capita con le persone che ritengo inutili, di marcare il lato effimero di me e far credere loro che sono come mi immaginavano. Non amo mostrare a chi non sa vedere.  Do importanza a tutto, anche alle apparenze.

D: E' vero che sei un pò diffidente, ma è altrettanto vero che sei di grande socievolezza. Però le porte di casa tua non le apri mai...

R: Questa domanda mi mette in difficoltà, ce ne vuole. 
La casa per me è tutto, il mio mondo, la mia privacy, le mie verità nascoste, il mio passato ed il mio presente. Ci sono state case alle quali non tenevo particolarmente, le usavo con il passare di alcuni periodi della vita in maniera caduca, capivo che non sarebbero durate e le rendevo volutamente sterili per non legarmi ad esse. E poi ci sono due case importanti nella mia vita, una è un ricordo bello, l'altra..il presente, è come un lato del mio carattere. La amo, la detesto, la vorrei cambiare, mi ci sento sicuro ma mi ferisce, ha troppe cose da raccontare ed io vorrei che dimenticasse anche se so che è impossibile. Sono molto soggetto al giudizio della gente e siccome è la mia storia non permetto a tutti di accedervi. Dentro casa c'è la mia sensibilità, entra solo chi risiede nel mio cuore.

D: Ti basta che solo le persone a te affini capiscano la tua grande sensibilità? Perchè tu sai di essere tanto, troppo sensibile...

R: Sono un angelo cresciuto nel giardino del Diavolo, la sensibilità è tutt'oggi per me uno dei miei più grandi problemi. La trovo esagerata, infantile e mi chiedo spesso come sia possibile che non scemi col passare del tempo e con le esperienze di vita che hanno violentato il mio passato. Mi tocca qualsiasi cosa, qualsiasi avvenimento, qualsiasi giudizio..e non dovrebbe esser così. Onestamente non sono mai piaciuto a tutti, anzi vengo apprezzato più oggi rispetto al passato. Mi emoziona esser benvoluto e mi scandalizza il fatto che ci sia gente a cui piaccio per quello che sono. 

D: A me piaci e lo sai. Ok...però...alla fine hai deciso che il tuo futuro personale e professionale è in Italia, oppure ad un certo punto ci molli tutti e goodbye??



R: Non saprei dirlo, se dovessi scegliere non vorrei morire in Italia. Troppa storia, passerei inosservato! Anyway, mi sono reso conto che senza Roma non posso stare. Sebbene abbia vissuto in tante città, tanti paesi..ho bisogno di Lei, amo l'Italia . Continuerò a viaggiare, inseguendo le primavere. 

Vabbuo'...intanto è primavera qui e ora, quindi daje biondino... Mi vesto e andiamo a qualche festa a fare danni...😉😎😄





















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