Cara mamma, è stata una nottataccia. Piena di pensieri e di lacrime perchè improvvisamente, dopo tanti anni, la consapevolezza che in realtà non so chi sei, mi è arrivata come uno schiaffo in pieno viso. E mi ha fatto un male cane.
Non fraintendermi mamma, non che non abbia mai pensato a te, anzi. Diciamo che, per una questione di sopravvivenza ho evitato il più possibile di pensarci, forse per paura di rimanere incastrata in qualcosa di troppo più grande di me, o forse perchè non mi è mai piaciuto fare della tua morte il perfetto alibi per giustificare le mie azioni e i miei sentimenti.
Quello che ad oggi posso dirti, è che mi sarebbe piaciuto tanto conoscerti, conoscere la tua storia di donna attraverso le tue parole e non soltanto attraverso i racconti di chi ha partecipato alla tua vita, o attraverso i miei pochi ricordi di bambina, troppo piccola per capire e condividere con amore una sofferenza enorme come la tua. Sai mamma, avrei voluto esserci anch' io con chi ti è stato vicino fino all'ultimo respiro, perchè ora saprei piangere per qualcosa di molto più reale di una manciata di ricordi. Molto più doloroso, ma più reale.
Quello che ad oggi posso dirti, è che mi dispiace non sapere che tipo di madre saresti stata e che tipo di figlia sarei stata io. Mi dispiace non riuscire ad immaginare che tipo di percorso avremmo potuto fare insieme. Mi dispiace di non aver avuto il tempo di sentire la tua mancanza, troppo occupata a sopravvivere alle difficoltà, le umiliazioni e le sofferenze che ho dovuto affrontare senza di te al mio fianco, a proteggermi. O a cazziarmi. O entrambe le cose. Mi dispiace di dover avere la certezza che nei pochi, fragili ricordi che ho di te, non esiste un tuo sorriso.
Mi dispiace non poterti dire che ti voglio bene, perchè non ho avuto il tempo di volertene davvero. Quindi mi sono fatta bastare l'istinto che il dna di una madre tramanda ad una figlia regalandole la vita, perchè non ho avuto altro a cui aggrapparmi. Lo stesso istinto che, tante volte, di fronte a tante difficoltà, mi ha fatto pensare "mamma se ci sei aiutami".
Forse c'eri e ci sei. O forse no. Non mi sono mai posta davvero la domanda. Il mio "se" è sempre stato obbligatorio. "Se ci sei,aiutami", senza pretese, con disperata razionalità.
In questa nottataccia, ho capito che forse quello che in realtà mi manca è l'idea di te, mamma. Ma è comunque una mancanza destinata a non essere mai colmata e che ogni tanto torna a farmi vacillare. Ma io non mollo, non posso mollare. Te lo devo. Lo devo al ricordo che ho di te e al pensiero che tu sia stata una donna di grande coraggio, che è l' unica cosa in cui forse ti assomiglio un pò ma che sicuramente ha fatto di me quella che sono ora. Non sono niente di speciale, mamma, ma sono io. E senza di te.
Ora come ora, con tutta la vita che ho vissuto fin qui e con tutta quella che ancora dovrò vivere, so che devo accontentarmi del tuo ricordo e che devo tenermelo stretto a tutti i costi. Perchè la verità è che ne ho ancora bisogno e perchè è l'unico modo per sapere che ci sei stata, che per un pò ti ho avuta. Non ti ho goduta ma ti ho avuta e tu hai avuto me. Per poco, ma è meglio che niente e va bene così. Anzi, me lo faccio andare bene perchè non ho scelta.
E adesso, per favore, sorridimi mamma. Mi basta questo.
Non fraintendermi mamma, non che non abbia mai pensato a te, anzi. Diciamo che, per una questione di sopravvivenza ho evitato il più possibile di pensarci, forse per paura di rimanere incastrata in qualcosa di troppo più grande di me, o forse perchè non mi è mai piaciuto fare della tua morte il perfetto alibi per giustificare le mie azioni e i miei sentimenti.
Quello che ad oggi posso dirti, è che mi sarebbe piaciuto tanto conoscerti, conoscere la tua storia di donna attraverso le tue parole e non soltanto attraverso i racconti di chi ha partecipato alla tua vita, o attraverso i miei pochi ricordi di bambina, troppo piccola per capire e condividere con amore una sofferenza enorme come la tua. Sai mamma, avrei voluto esserci anch' io con chi ti è stato vicino fino all'ultimo respiro, perchè ora saprei piangere per qualcosa di molto più reale di una manciata di ricordi. Molto più doloroso, ma più reale.
Quello che ad oggi posso dirti, è che mi dispiace non sapere che tipo di madre saresti stata e che tipo di figlia sarei stata io. Mi dispiace non riuscire ad immaginare che tipo di percorso avremmo potuto fare insieme. Mi dispiace di non aver avuto il tempo di sentire la tua mancanza, troppo occupata a sopravvivere alle difficoltà, le umiliazioni e le sofferenze che ho dovuto affrontare senza di te al mio fianco, a proteggermi. O a cazziarmi. O entrambe le cose. Mi dispiace di dover avere la certezza che nei pochi, fragili ricordi che ho di te, non esiste un tuo sorriso.
Mi dispiace non poterti dire che ti voglio bene, perchè non ho avuto il tempo di volertene davvero. Quindi mi sono fatta bastare l'istinto che il dna di una madre tramanda ad una figlia regalandole la vita, perchè non ho avuto altro a cui aggrapparmi. Lo stesso istinto che, tante volte, di fronte a tante difficoltà, mi ha fatto pensare "mamma se ci sei aiutami".
Forse c'eri e ci sei. O forse no. Non mi sono mai posta davvero la domanda. Il mio "se" è sempre stato obbligatorio. "Se ci sei,aiutami", senza pretese, con disperata razionalità.
In questa nottataccia, ho capito che forse quello che in realtà mi manca è l'idea di te, mamma. Ma è comunque una mancanza destinata a non essere mai colmata e che ogni tanto torna a farmi vacillare. Ma io non mollo, non posso mollare. Te lo devo. Lo devo al ricordo che ho di te e al pensiero che tu sia stata una donna di grande coraggio, che è l' unica cosa in cui forse ti assomiglio un pò ma che sicuramente ha fatto di me quella che sono ora. Non sono niente di speciale, mamma, ma sono io. E senza di te.
Ora come ora, con tutta la vita che ho vissuto fin qui e con tutta quella che ancora dovrò vivere, so che devo accontentarmi del tuo ricordo e che devo tenermelo stretto a tutti i costi. Perchè la verità è che ne ho ancora bisogno e perchè è l'unico modo per sapere che ci sei stata, che per un pò ti ho avuta. Non ti ho goduta ma ti ho avuta e tu hai avuto me. Per poco, ma è meglio che niente e va bene così. Anzi, me lo faccio andare bene perchè non ho scelta.
E adesso, per favore, sorridimi mamma. Mi basta questo.
❤
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