Qualche anno fa, con un gruppo di persone, sono stata a Medjugorje.
Sono partita senza nessuna aspettativa, ma con una buona dose di curiosità.
Quello che ho visto appena arrivata, è stato un paese pieno di pullman turistici, negozi e bancarelle che vendevano souvenirs; praticamente marketing puro, cosa abbastanza triste, ma anche abbastanza normale, dati gli eventi del luogo. In ogni caso, niente di diverso da quello che accade in tutti i luoghi di culto, Roma in primis.
Ma ho anche visto altre cose. Alcune, volendo, spiegabili razionalmente, altre proprio no.
Ma il punto non è neanche questo. Il punto è che, più che vederle, alcune cose le ho percepite, sentite, odorate, respirate.
Medjugorje è un posto in cui tutti i sensi (soprattutto vista e olfatto) devono essere particolarmente pronti alla percezione di qualcosa che, il più delle volte, dura meno di un secondo, non è quasi mai spiegabile e non dovrebbe esserlo mai.
Sono state sensazioni tanto, tanto brevi ma di grande, grandissima intensità, soprattutto l'ultima sera, durante la quale ho sentito un'energia talmente forte da dover urlare ogni tanto, per esprimerla e condividerla con il resto del gruppo, cosa che ho continuato a fare per tutto il viaggio di rientro a casa e per moltissimi giorni successivi.
Ancora oggi, quando ci penso, non urlo più, ma chiudo gli occhi e respiro. Eccome se respiro....
Sono partita senza nessuna aspettativa, ma con una buona dose di curiosità.
Quello che ho visto appena arrivata, è stato un paese pieno di pullman turistici, negozi e bancarelle che vendevano souvenirs; praticamente marketing puro, cosa abbastanza triste, ma anche abbastanza normale, dati gli eventi del luogo. In ogni caso, niente di diverso da quello che accade in tutti i luoghi di culto, Roma in primis.
Ma ho anche visto altre cose. Alcune, volendo, spiegabili razionalmente, altre proprio no.
Ma il punto non è neanche questo. Il punto è che, più che vederle, alcune cose le ho percepite, sentite, odorate, respirate.
Medjugorje è un posto in cui tutti i sensi (soprattutto vista e olfatto) devono essere particolarmente pronti alla percezione di qualcosa che, il più delle volte, dura meno di un secondo, non è quasi mai spiegabile e non dovrebbe esserlo mai.
Sono state sensazioni tanto, tanto brevi ma di grande, grandissima intensità, soprattutto l'ultima sera, durante la quale ho sentito un'energia talmente forte da dover urlare ogni tanto, per esprimerla e condividerla con il resto del gruppo, cosa che ho continuato a fare per tutto il viaggio di rientro a casa e per moltissimi giorni successivi.
Ancora oggi, quando ci penso, non urlo più, ma chiudo gli occhi e respiro. Eccome se respiro....
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